Riflessioni

Gesù, medico dell''anima

Gesù, medico dell''anima [sintesi schematica] Dalla parabola del visconte dimezzato di Italo Calvino si medita questo brano: Allora il buon Medardo disse: - O Pamela, questo è il bene dell''essere dimezzato: il capire d''ogni persona la pena che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza. Io ero intero e non capivo, e mi muovevo sordo e incomunicabile tra i dolori e le ferite seminati dovunque, là dove meno da intero uno osa credere. Non io solo, Pamela, sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti. Ecco ora io ho una fraternità che prima, da intero, non conoscevo: quella con tutte le mutilazioni e le mancanze del mondo... (e conclude con la necessità d''imparare a soffrire dei mali di ciascuno e di curare i propri curando i mali altrui). Il racconto di Calvino sembra un buon commento a una situazione generale (cosmica) ben delineata nella Scrittura: 1. relazione spezzata dell''uomo con se stesso (Rm. 7,19-20) 2. relazione spezzata dell''uomo con l''uomo (Rm. 1,29-30) 3. relazione spezzata con Dio (Rm. 1,21-23) 4. relazione spezzata nella creazione (Rm. 8,19-21) E se fossimo tutti [nessuno escluso] paralitici? Salito su una barca, Gesù passò all''altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell''uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: àlzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va'' a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini (Matteo 9). Si pensi alla vita di un paralizzato, impotente sul letto... vita senza senso? Forse, ma solo Gesù sa restituire senso a questa vita. Però lo fa a modo suo. 1. Anzitutto gli perdona i peccati. Per Gesù, che un corpo sia sano o malato è cosa secondaria rispetto alla vita spirituale (= perdono dei peccati) o alla morte spirituale (= non perdono dei peccati). Gesù guarda prima di tutto alla persona interiore e guarisce prima di tutto il male morale spirituale della lontananza da Dio provocata dal peccato. Confessiamolo, Gesù sbalordisce col suo comportamento! Nessuno di noi farebbe altrettanto. La nostra mentalità, così legata al look, al corpo e a ciò che appare, è diversa dalla mentalità di Gesù. E siamo noi quelli che sbagliano. - Gesù insegna che prima viene il regno e la giustizia di Dio (Mt. 6,33 - le altre condizioni materiali sono date in sovrappiù!) / invece gli uomini insegnano che prima viene la pancia, il vestito (Gv. 6,26); - gli uomini si preoccupano della crisi (quella che solo due anni fa non esisteva); la crisi dovrebbe invece esser còlta come opportunità; se ci si impoverisce, ricordiamo che sono i poveri che ascoltano il vangelo, per loro è venuto Gesù (Lc. 4,18a e in genere il vangelo lucano); - esigenza primaria della persona umana è la vita spirituale come perdono dei peccati in Cristo. 2. Ma Gesù stupisce anche perché si arroga l''autorità di poter cancellare il peccato! Per questo lo accusano di bestemmiare. Gesù viene da parte di Dio e ha da Dio il potere di perdonare. Oggi molti dicono di poter assolvere i peccati, ma le condizioni del perdono sono fissate nella parola di Cristo presentata nel Vangelo. In questa parola non c''è traccia del clero né di una gerarchia che decida quando perdonare (feste e anni speciali, tempi particolari). Per il Vangelo, la condizione essenziale per il perdono è il ravvedimento sincero e "la richiesta di una coscienza buona fatta a Dio". Come fare questa richiesta? - v. contesto 1 Pt. 3,21; - dalla condizione di disarmonia estrema ("peccato abbondante") alla condizione di armonia ritrovata ("grazia che sovrabbonda"; Rm. 5,20-21); - condizione di ri/conciliazione (Col. 1,18 ss.); ri/unificazione uomo-uomo, uomo-Dio, uomo-prossimo, uomo-cosmo (qui la lettera ai Colossesi ha molto da insegnare); - è possibile un''esistenza realmente "nuova"? Risposta affermativa, ma in Cristo! (Rm. 6,4 ss.). 3. La guarigione esteriore del paralizzato è quasi il segno di quella avvenuta interiormente. Solo Cristo può risollevarci dalla desolazione in cui ci troviamo. Per la guarigione avvenuta le folle glorificano il Dio della salvezza e della vita. - Perché mai oggi spesso si glorificano uomini, e talvolta persino cadaveri? - accogliere oggi l''invito del Signore: O voi tutti assetati venite all''acqua, / chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro [sollecitare denaro per il ''bene spirituale'' delle anime?!?!] e, senza spesa, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia? [tante iniziative umane non saziano, non sono pane...] Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l''orecchio e venite a me, [riecheggia qui l''invito di Gesù stesso...] ascoltate e voi vivrete. Io stabilirò per voi un''alleanza eterna, [quella in Cristo Gesù stesso] i favori assicurati a Davide. Ecco l''ho costituito testimonio fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco tu chiamerai gente che non conoscevi; / accorreranno a te popoli che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, / del Santo di Israele, perché egli ti ha onorato. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, [ma: cercare il Signore o cercare ciò che piace e conviene?] invocatelo, mentre è vicino. L''empio abbandoni la sua via e l''uomo iniquo i suoi pensieri; [conversione = mutare di pensiero e di comportamento] ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, / le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, / tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri [ovvero: non inventatevi nulla... Invece, purtroppo...] (Is. 55,1 ss.). L''uomo post-moderno è spezzato da cinismo, nichilismo, religione che mira e attrae a ciò che è materiale (materialismo religioso, altro che storico!). C''è una necessità estrema di richiamare agli ideali alti del vangelo. Le parole del coro finale della Seconda Sinfonia (1894) di Gustav Mahler rispondono alla domanda nichilista: "Perché sei vissuto? Perché hai sofferto? Tutto questo è soltanto un immane, atroce scherzo? A queste domande dobbiamo in qualche modo rispondere, se è nostro destino continuare a vivere, o anche solo continuare a morire! Chi anche una sola volta nella vita si è sentito risuonare dentro questa domanda deve dare una risposta; questa risposta io do nell''ultimo tempo" (così scriveva Mahler al critico Marschalk). Di quale risposta si tratta? Eccola nelle parole del coro finale: "Risorgerai, sì risorgerai, mia polvere / dopo un breve riposo! / Vita immortale! Immortale / vita ti darà Colui che ti chiamò. / Di nuovo sarai seme per rifiorire (...) Credi, mio cuore, credi: / nulla andrà perduto per te! / Tuo è, tuo, sì tuo quello a cui anelavi! / Tutto quello che hai amato, per cui hai lottato! / Credi, non sei nato invano! / Non invano hai vissuto, sofferto! / Ciò che è nato deve perire! / Ciò che è passato deve risorgere!" Chiesa di Gesù Cristo, Aprilia - 29.05.2010 Roberto Tondelli

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