Cristo fondamento della vita
Cristo fondamento della vita
La superficialità ammorba molti aspetti della vita.
Dopo una delusione d’amore,
adesso passa da un uomo all’altro/da una donna all'altra.
È Dio colui che fonda. Un buon fondamento è garanzia di sussistenza dell'opera. Si notino tre aspetti.
1. Dio ha fondato la terra su mari e l’ha stabilita su fiumi (Salmi 24,2).
Immagine insolita per noi, eppure significativa: dunque Dio è capace di trarre stabilità (terra ferma) dall'instabilità (acque)? Ma ci pensate? La terra fondata sull'acqua!
È proprio necessario vedere qui l'ennesimo conflitto tra fede (la terra sull’acqua) e scienza che sostiene che gli attuali continenti risultano dalla spaccatura di un’unica, originaria massa terrestre? Per esser credenti, occorre davvero aderire necessariamente a una fede (medievale) che appare continuamente in urto con la scienza? Oppure il fondamento solido (eppure acquoso!) della terra e l'appartenenza a Dio del mondo e dei suoi abitanti è la condizione che deve/dovrebbe indurre l'uomo/la donna a innocenza e purezza interiori, contro vanità e frode (Salmi 24,1)?
2. Dio ha fondato Gerusalemme sui monti santi (Salmi 87,1).
Chi oggi passeggia per Roma può dubitare che sia stata costruita sui sette colli fatali, mentre il colpo d'occhio offerto dal territorio di Yerushelaim/Gerusalemme è ancora quello di un terreno montuoso.
Ma bisogna chiedersi: questa fondazione così speciale, giustifica forse oggi una rinnovata superiorità del moderno Israele? È proprio biblicamente giustificato quel movimento che intende portare il Vangelo in Israele tenendo la Bibbia in una mano e nell'altra la bandiera del moderno Israele? (Che dire poi dell’altro movimento “evangelico” detto “cristiani per la nazione” – proprio così: discepoli di Cristo a favore di una compagine nazionale… e non di calcio si parla ma di politica). Dunque non è stata sufficiente l'esperienza storica delle cristiane nazioni dove si è consumato il matrimonio adulterino tra religione e bandiera, fede e politica? Come mai invece il testo del Salmo 87 dice che l'amore di Dio per Sion (Salmi 87,2) include l'amore per la Filistia (= Palestina), per Tiro (= Libano) e per l'Etiopia (= Africa), perché tutti sono nati in Sion? Questa nascita comune non potrebbe indurre a riconoscere finalmente che la stabilità dei rapporti internazionali dipende davvero dall'Altissimo? che il Suo amore è senza confini, come dovrebbe essere quello degli uomini, soprattutto di quelli che si dicono discepoli di Cristo?
3. Dio è il fondatore del diritto (Salmi 99,4 ss).
È Lui infatti che ha parlato e ha dato i suoi statuti. Colui che è grande e santo ama la giustizia e, pur punendo le azioni malvagie, è colui che perdona: ecco il Dio che ha stabilito il diritto. Sta in lui la norma che fissa ciò che è giusto e ciò che è sbagliato nelle relazioni interpersonali. Due esempi: non rubare: fissazione dei diritto al frutto del proprio lavoro; non fornicare: uso buono del dono della sessualità e del diritto alla sessualità (Esodo 20,1 ss.). Si vuole tentare un confronto rispettoso col problematico consiglio coranico di avere al massimo quattro mogli? Oppure un sobrio confronto con l’ancor più problematico celibato per i preti moderni? Come stavano le cose da principio?
Il concetto antico di fondazione era davvero fondamentale. Dio è garanzia di buon fondamento, di sussistenza della costruzione. L'universo sussiste da tempo immemorabile, ergo: il fondamento del tutto dev'essere ottimo. C'è qualcosa in questo mondo che è sussistente, permanente e che davvero non può essere scrollato? Sì, il reame di Dio (Ebrei 12,18 ss). Gesù afferma che l'uomo è chiamato da Dio alla responsabilità di scavare profondo e a porre Cristo stesso come roccia fondativa. Dunque Dio chiama all'opera fondamentale anche l'uomo.
La responsabilità precisa è scavare profondo: contro superficialità, semplificazione, banalizzazione. Oggi la superficialità affligge molti aspetti della vita: governi superficiali, matrimoni superficiali, amicizia superficiale (anzi virtuale), leggi e norme superficiali, lavori precari, e purtroppo anche cristiani e chiese superficiali. Tutto sembra fatto per non sussistere, fatto per la precarietà...
La persona e la parola di Cristo (il suo modello personale pratico) è invece la ragione fondante dell’etica del credente. La religione ha proposto spesso un'etica ipocrita. Ciò ha originato l'ateismo filosofico. Oggi esiste anche un ateismo pratico: intacca credenti e non credenti; rifiuta qualunque fondamento per una costruzione duratura comune. La risposta all'infondato ateismo pratico sta nella testimonianza e nelle scelte coraggiose dei credenti.
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