Vero Anticonformista
Un vero anticonformista
Non è un errore scrivere la parola “Cristiano” con la maiuscola, perché non è un aggettivo ma un nome. Narra Luca che “in Antiochia i discepoli [di Cristo] ricevettero il nome di Cristiani” (Atti 11,26). Il Cristiano è rinato d’acqua e di Spirito, è la persona che ha udito la Parola del Signore, vi ha creduto, si è ravveduto del proprio passato lontano da Dio, si è immerso in acqua (= battesimo biblico) per ottenere il perdono dei propri peccati e il dono dello Spirito del Signore (Atti 2,37 ss.). La persona rinnovata nella mente segue docilmente nella vita quotidiana gli impulsi della Parola di Cristo scritta nel Nuovo Testamento.
Proprio nella vita emerge l’anticonformismo del Cristiano. “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”. Questa è un’esortazione forte a non conformarsi al mondo.
La mente del credente, rinnovata dalla Parola spirituale, esamina con cura e accoglie ciò che è “buono” secondo Dio, così come viene presentato nelle pagine ispirate dell’Evangelo. Poco importa ciò che piace al mondo, che passa con i suoi desideri negativi e sempre insoddisfatti. Il Cristiano ha una savia opinione di se stesso. Così evita la presunzione e l’orgoglio, cose apprezzate invece dalla società.
La comunità dei credenti forma un corpo solo in Cristo, dove ciascuno individualmente è parte di tutti gli altri, tutti sono “membra gli uni degli altri”. Li unisce l’affetto in Cristo. I doni o talenti di ciascuno sono messi a disposizione di tutti, per l’utile morale e spirituale di tutti. “Chi dona del suo, lo faccia con bontà; chi presiede, lo faccia con sollecitudine; chi fa opere di bontà, le faccia con letizia”. Un piccolo gesto buono, fatto con gioia, vale molto agli occhi del Signore, più di tante elemosine elargite per mettersi in mostra.
L’amore dei Cristiani non è ipocrita. Il che vuol dire che i Cristiani aborriscono il male e si attengono al bene non solo e non tanto quando lo vedono nel mondo ma soprattutto quando lo notano fra i Cristiani stessi. Tacere su un male, non riprendere un comportamento cattivo non va bene. La società, invece, tollera il male e ne fa un diritto.
I Cristiani si amano con affetto fraterno e ci tengono all’onore: non quello davanti all’occhio del mondo, ma quello dinanzi a Dio. La premura che i Cristiani esercitano fra loro e verso il prossimo non è dovuta a interesse, bensì all’amore che non cerca il proprio interesse. Nel servire le sorelle, i fratelli in Cristo e il prossimo i Cristiani servono il Signore stesso con desiderio buono. La società invece insegna a farsi servire e a schiavizzare gli altri. Essere Cristiani secondo Cristo è il valore che abbiamo perduto. Ritrovarlo è urgente e necessario, occorre ritornare a Cristo.
Un cordiale invito
Incontro di riflessione biblica
Questo incommensurabile dolore del mondo
Società in travaglio, famiglie travagliate
da ogni genere di problemi.
Problemi economici, personali, interpersonali
ma senza soluzioni?
Possibile che chi ha ''inventato'' la coppia umana''
non presenti soluzioni ai problemi della coppia? dei figli?
dei parenti? dei vecchi?
E che dire dei problemi della solitudine?
BENVENUTI
domenica 12 febbraio 2017 - ore 18
Comunità del Signore Gesù Cristo
largo Goffredo Mameli 16A, Pomezia
Vedi allegato
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