Riflessioni

FORZA DELLA VERITA''

La forza della verità «Dovete avere fiducia perché la forza della verità non si ferma». Queste le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha incontrato questa settimana a Buenos Aires un gruppo di madri di Plaza de Mayo al Parco della Memoria, monumento che ricorda le vittime delle dittature militari. Quelle madri chiedono con forza la verità sulla sorte dei propri figli scomparsi (9000 desaparecidos) a causa delle atrocità attuate dal regime militare (da 1976 al 1983), una ferita ancora aperta in Argentina. Attivarsi per conoscere la verità «serve a tutta la civiltà, non solo ai parenti delle vittime», ha aggiunto Mattarella. Fiducia. Forza della verità. Civiltà. Ecco tre parole che da sole possono motivare alla ricerca della verità in tutti gli ambiti dell’esistenza. La verità è realmente dotata di una sua forza intrinseca che, quando riesce a sprigionarsi, produce civiltà. È per questo che quelle madri argentine, o il fratello di Emanuela Orlandi (cittadina dello Stato Città del Vaticano scomparsa nel 1983), o i genitori di Giulio Regeni (ucciso in Egitto) chiedono ancora la verità sui propri cari scomparsi o uccisi. È vero che nutrire fiducia nella forza della verità produce la massima spinta verso la civiltà. Infatti la gente che soffre non cessa di chiedere il “perché”, non smette di ricercare la verità. Nella nostra civiltà – ma si potrebbe dire nella civiltà umana in generale – la persona di Cristo Gesù è potentissima fonte di verità. Egli non propone una verità filosofica, astratta, matematica, sociale, politica, come quelle che attraevano molti del suo tempo e che attraggono molti ancor oggi. Egli propone una verità esistenziale. Dice infatti: “La verità sono io”. La stessa persona del Cristo è verità. È la verità che conduce a Dio stesso (Giovanni 14,6). La verità che scaturisce dalla persona del Cristo è nel contempo anche apportatrice di vita, così come è anche via, cioè comportamento. Ma perché Gesù può dire “la verità sono io”? Per rispondere, ricordiamo il suo vero nome, Yehoshuà, che significa “Yahweh salva”. Cristo si presenta dunque come Colui che salva, guarisce, libera: la verità, infatti, è un balsamo liberante in ogni situazione della vita. Cristo è la verità perché quando parla lui parla Dio in lui, quando ragiona lui ragiona Dio in lui, quando agisce lui agisce Dio in lui (Giovanni 12,49 s.). Per questo Paolo apostolo potrà scrivere: “Sia Dio riconosciuto verace, ma ogni uomo bugiardo” (Romani 3,4). Quest’affermazione è perentoria e non può essere smentita. “Ogni uomo” è bugiardo, perché ogni uomo è peccatore, non per un peccato passivamente ricevuto, ma per un peccato attivamente compiuto, agìto (si veda il contesto di Romani 3). Si spiega perciò perché è così difficile trovare la verità, sepolta com’è da menzogne, violenze, uccisioni, interessi di ogni genere. E ciò accade in ogni ambito dell’esistenza. Eppure è “vitale” per le madri argentine, per la famiglia di Emanuela, per il genitori di Giulio, e per tutti noi, in ogni circostanza della nostra esistenza, ricercare e sapere la verità. Yehoshuà (Gesù) è egli stesso fonte di verità, e può dire: “Se alcuno ha sete, venga da me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Giovanni 7,38). È una fonte gratuita, alla quale ognuno può attingere liberamente, senza costrizioni, senza mediazioni. La verità non viene – non può venire – dagli uomini (si rilegga la frase forte di Paolo apostolo). Eppure spesso, purtroppo, si cerca acqua in vecchi pozzi disseccati o cementati, o presso sorgenti dove l’acqua appare limpida ma è avvelenata. Si considerino le parole veraci di uno che vide in anticipo la persona e l’azione generosa e verace del Cristo: O voi tutti assetati venite all’acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza spesa, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna...” (Isaia 55, 1 ss.). La verità del Cristo si acquista “senza denaro”, “senza spesa”: divino ossimoro! Viceversa, quante verità costose e spendaccione circolano purtroppo per il mondo. Siamo al punto che si è talmente perduto il senso della verità che non ci si chiede più neppure da dove mai vengano i soldi per poter sostenere questa o quella verità. In alternativa, basta trovare fondi sufficienti perché un’insulsaggine inconsistente, vuota, falsa, sciapìta possa essere sostenuta, propugnata, amplificata, fatta passare per verità. La verità del Cristo, invece, è “buona” e “sazia”. Basta saper ascoltare e vivere; vivere anche in una società incivile, perché ormai abituata a menzogna, sete di potere, angherie di ogni tipo, silenzio bugiardo, falsità. In tutti gli ambienti fiducia, forza della verità e civiltà vengono troppo spesso soppiantate da sfiducia, potenza della menzogna e (in-)civiltà del disonore. Lo sport più diffuso non è il calcio ma l’arroganza, il giudizio superficiale, la banalità, la mediocrità, l’apparenza, la voglia di apparire e la maldicenza – “le parole del maldicente disuniscono gli amici migliori”, avverte la Scrittura, che è verace. Si finisce così per dimenticare – per dimenticare volentieri – che solo Dio è verace, e ci si affida a bugiardi. Si dimentica che Yehoshuà/Gesù è la verità, per importare esotici insegnamenti bislacchi. Ci si scorda della parola profetica di Isaia per inseguire sogni e visioni di profeti bugiardi. Sulla roccia della fonte della verità resta profondamente incisa la parola unica, fedele, liberante, inimitabile del Cristo: “La verità sono io”. © Riproduzione riservata Roberto Tondelli – 05 2017

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